Tre fattori strategici imprescindibili per l’imprenditore che vuole espandersi acquisendo altre imprese

Climbing - Crescita aziendale per acquisizioni

Perché un’azienda ha bisogno di crescere continuamente?

La causa di questa necessità è da ricercarsi principalmente in due ragioni di base che sono il motore trainante della strategia di continua espansione di quasi tutte le aziende.

Le due cause della crescita

La prima causa, oggettiva, è la necessità di acquisire sempre più mercato per avere una posizione dominante rispetto ai competitor. E’ strettamente legata alla sopravvivenza stessa dell’impresa: crescere per non soccombere. Un pò come la storia ci racconta dell’Impero Romano, l’espansione continua dei confini era favorita dalla necessità di eliminare i propri nemici o comunque ridurli a non essere più una minaccia.

La seconda ragione che spinge verso la crescita dell’azienda è molto più soggettiva, è infatti legata all’ego dell’imprenditore. Ognuno di noi, chi più chi meno, infatti ha una spinta ad affrontare sfide sempre più difficili, e quando le superiamo ci sentiamo gratificati ed appagati, per qualche tempo. Poi ci rivolgiamo ad un’altra sfida ancora più complessa, e così via.

Queste due forze contribuiscono alla spinta alla crescita di un’azienda ma, per essere reali apportatrici di valore, dovrebbero essere incanalate nella giusta direzione.

Crescita organica e crescita per acquisizioni

Ogni azienda per crescere ha davanti a se principalmente due strade: la crescita organica e la crescita per acquisizioni.

La crescita organica è la via adottata maggiormente dalle piccole aziende: l’imprenditore punta a guadagnare fette di mercato sempre più grandi attraverso campagne di marketing ed espansione delle reti di vendita.

Nel tempo si è visto che la crescita organica è quella che maggiormente crea valore per l’azienda, (The value premium of organic growth, McKinsey & Co). I piccoli imprenditori in particolare la considerano come l’esclusiva possibilità di crescita della propria attività.

Purtroppo però la scelta della crescita organica può rivelarsi non adatta in mercati dove è difficile modificare gli assetti competitivi dello status quo. Si pensi ad esempio dove ci sono elevati costi di sostituzione del prodotto (ad es. il software gestionale) oppure dove c’è un rapporto di fiducia (studi professionali e consulenti). Se i clienti sono soddisfatti delle soluzioni adottate allora difficilmente considereranno un’altra opzione.

E’ qui che entra in soccorso dell’imprenditore la strategia di crescita per acquisizioni.

Infatti in questi casi, affinché non la propria aziende non rimanga in una situazione di costante stagnazione, l’imprenditore dovrebbe prendere in considerazione la crescita per acquisizioni. In tal modo può intervenire espandendosi in mercati limitrofi (espansione orizzontale). Oppure acquisendo aziende che si trovano lungo la sua stessa catena di produzione del valore quali ad esempio aziende sue clienti (verticalizzazione verso il basso) o aziende sue fornitrici (verticalizzazione verso l’alto).

La vera sfida, la creazione di valore

Necessità oggettive dell’azienda ed esigenze soggettive dell’imprenditore per la crescita devono comunque tener conto dell’esigenza primaria dell’azienda, quella che è alla base stessa dell’esistenza del business: creare valore.

Espansione in nuovi mercati e nuove acquisizioni dovrebbero comunque essere valutati nell’ottica finanziaria dell’incremento della redditività del capitale investito. Troppo spesso invece si assiste, sia per piccole aziende locali che per grandi multinazionali, a quella che viene chiamata “distruzione di valore”. La redditività del capitale investito diminuisce con le acquisizioni: le due aziende unite hanno un rendimento inferiore rispetto all’azienda prima della fusione.

Per gli investitori questo è un problema non indifferente tanto che molto spesso all’annuncio di una fusione si assiste, sui mercati quotati, ad una immediata riduzione del prezzo delle azioni dell’acquirente.

I tre fattori imprescindibili che l’imprenditore dovrebbe considerare prima di procedere ad un’acquisizione

Proprio per evitare la perdita di valore dell’azienda è bene che l’imprenditore, messa da parte la propria spinta emotiva alle nuove sfide, tenga conto di questi tre aspetti strategici imprescindibili:

  1. La valutazione dell’acquisizione all’interno della linea strategica di sviluppo nel lungo periodo e non solo perché si è creata l’occasione contingente.
  2. La valutazione del nuovo assetto societario, del prezzo di acquisizione, dei costi di integrazione, del costo del capitale associato all’acquisizione e del rischio complessivo che l’azienda assumerà dopo la fusione.
  3. Il rischio di integrazione culturale delle due aziende. Ci sono casi anche molto noti dove le fusioni hanno fallito a causa dell’impossibilità di convergenza delle differenti culture aziendali.

Una scelta strategica

In definitiva le acquisizioni rimangono un’ottima alternativa nelle leve di crescita a disposizione dell’imprenditore ma hanno la necessità di essere valutate attentamente caso per caso sotto molteplici aspetti e con strumenti e metodologie che molto spesso, soprattutto in aziende medio-piccole, l’imprenditore non ha a disposizione.

Su questi ambiti la Priori Financial può essere di concreto supporto affiancando con la propria esperienza nel settore finanziario e strategico l’imprenditore che vuole perseguire una strategia di crescita per acquisizioni che possa risultare in un effettivo aumento di valore del proprio business.

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