Evitare di fallire: 5 suggerimenti per i nuovi imprenditori

Evitare di fallire: 5 suggerimenti ai nuovi imprenditori

Evitare di fallire sembra molto difficile per chi vuole iniziare a fare l’imprenditore.

Le statistiche dicono che in dieci anni il 72% delle start-up falliscono.

Questo in America, in Europa sono ancora di più.

evitare di fallire, il 71% non ce la fa
In 10 anni circa il 70% delle start-up falliscono

Fallire in questo caso vuol dire perdere praticamente tutti i soldi investiti ed il tempo.

Meno del 28% ce la fa!

Quindi se sei o vuoi diventare un neo-imprenditore devi sapere che hai tutte le possibilità a tuo sfavore.
Hai meno possibilità di realizzare il tuo sogno che se semplicemente te lo giocassi a testa o croce.
In questo caso almeno avresti il 50% di possibilità di realizzarlo.

Alcuni (molti) per fortuna ci credono ancora

La cosa più interessante da un punto di vista sociale è che questo altissimo tasso di insuccesso non porta in genere ad una diminuzione del numero di nuovi imprenditori. E questo è un bene per tutto il tessuto economico e sociale. Garantisce un continuo rinnovarsi di idee, modelli e protagonisti nel mondo.

Personalmente credo che una leva forte per chi vuole diventare imprenditore è probabilmente l’attrazione per le scommesse… La voglia del brivido. Ma anche la spinta dell’uomo a scoprire nuovi orizzonti e nuove soluzioni.

Infatti nel caso si vincesse allora le soddisfazioni economiche, ma soprattutto personali, sarebbero immense.
La soddisfazione di aver realizzato la propria visione, la propria idea, qualunque essa sia, è sicuramente una ricompensa enorme. Ci si realizza.

Ma torniamo alle per niente incoraggianti percentuali di fallimento e come evitare di fallire.

I motivi per cui c’è questo altissimo tasso di fallimento sono essenzialmente due:
1. Uno estrinseco (cioè che, in parte, non dipende da te)
2. L’altro intrinseco che quindi dipende completamente da te imprenditore.

Uno: L’idea geniale

La maggior parte delle volte il neo-imprenditore ha un’idea che pensa possa rivoluzionare il mondo.
Questo potrebbe essere anche vero. Ci sono quasi ogni giorno casi del genere.
Purtroppo, molto spesso non è l’idea, è la sua messa in pratica, cioè la sua traduzione in necessità di mercato: c’è effettivamente una domanda per questo?
Questo è il problema estrinseco, il successo della tua idea è dovuto solo se c’è qualcuno lì fuori a cui veramente interessa tanto da spenderci dei soldi.

È il problema che si riscontra essenzialmente con coloro che hanno una cultura tecnica.

Se sei un bravo progettista non è sempre detto che tu sia anche un bravo imprenditore. Ugualmente se sei un bravo pasticcere non è detto che tu sappia creare una catena di pasticcerie.
La tua idea rivoluzionaria non è detto che piaccia al mercato. Non è detto che ci sia qualcuno che la voglia comprare.
La cosa peggiore è accorgersi dopo un paio di anni di sperimentazione tecnica e messa a punto che al mercato non interessa: non c’è nessun compratore del tuo prodotto o servizio.
Hai speso soldi e tempo per sapere che quello che tu pensi possa essere qualcosa di utile effettivamente non importa o non serve a nessuno.

Due: La tua mancanza di preparazione

L’altro grande problema è la preparazione. Questo fattore dipende solo da te. Sei sicuro che andare dal notaio e costituire una Srl faccia di te un imprenditore?
Questa mancanza di preparazione è devastante e, ripeto, è solo responsabilità dell’aspirante imprenditore.

Molto spesso l’entusiasmo fa affrontare troppo superficialmente alcuni aspetti vitali che poi il tempo impietosamente mostrerà.

Gestire una società, gestirne il bilancio, i rapporti con gli istituti di credito, i flussi di cassa, il capitale circolante e così via non è un gioco da ragazzi. E non lo è anche perché tu sei impegnato contemporaneamente a sviluppare e lanciare la tua idea.

Qual è uno degli errori più grandi che commette il nostro inesperto imprenditore?

Il Bilancio…
La risposta classica è: “Che mi importa del bilancio, a quello ci pensa il commercialista! Io devo occuparmi di tutto il resto.”
Ecco…

In questo modo hai fatto il primo tra i più gravi di una serie di tanti errori di attribuzione di ruoli.

Il Commercialista, per quanto bravo e professionale possa essere, ha principalmente un ruolo di consulente fiscale e normativo. Non può (e tu non devi mai permettere) che si sostituisca a te nella gestione finanziaria della tua società.

Ricordati che il bilancio è prima di tutto lo strumento di gestione principale dell’imprenditore. Il Bilancio è il quadro di comando della tua impresa. Solo in seconda battuta diventa uno strumento per l’ottimizzazione fiscale. Ma questo è, in definitiva, una funzione di secondo livello rispetto a quella che effettivamente ha per l’imprenditore.

Ecco cosa puoi fare per evitare di fallire

Quindi ricapitolando se vuoi diventare imprenditore sappi che hai tutte le probabilità contro.

Pensi di avere una buona idea? Ecco alcuni utili suggerimenti per evitare di fallire:

  1. Fai dei test del prodotto o del servizio, parlane con degli esperti prima di investire dei capitali sostanziosi
  2. Studia il tuo target, studia di cosa ha veramente bisogno
  3. Capitali: Se pensi di partire allora fallo esclusivamente con i tuoi soldi. Non usare mai soldi di istituti di credito (Banche)! Almeno all’inizio
  4. Cerca di imparare almeno i rudimenti di una gestione aziendale oppure fatti aiutare da un esperto, ma non delegare il Commercialista!
  5. Valuta un partner per aiutarti nella gestione finanziaria così potrai scindere i ruoli: tu segui la parte operativa di sviluppo e qualcun altro la parte di gestione finanziaria.

Quest’ultima è una soluzione intelligente per evitare di fallire. Ti permette di continuare a lavorare e sviluppare la tua idea senza essere distratto da attività che non ti interessano. Inoltre ti permetterà alla fine di godere di dei frutti della tua impresa che magari avrai raggiunto più in fretta.

Si dice che “una parte di tanto è sempre tanto… ma tutto di niente è sempre niente…”

Scegli però qualcuno che di gestione finanziaria e aziendale ci capisca almeno un po’ perché magari è lui stesso un imprenditore. E’ essenziale che abbia il punto di vista dell’imprenditore.

Giorgio Priori

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