Investire in Bitcoins? Anche No, grazie

Investire in Bitocins, anche no grazie

Vendiamo cose di grande valore per acquistare cose di poco conto…

Diogene

Investire in Bitcoins: in questi mesi non si parla di altro. Ieri con la quotazione “monstre” della società di brokeraggio Coinbase le criptovalute sono tornate ancora una volta sui titoli delle prime pagine.

Il prezzo dei Bitcoins sembra crescere sempre di più, e tanti cosiddetti investitori (sarebbe più corretto “speculatori” o “giocatori”) sembrano guadagnarci. E’ comprendibile che molti non vogliano perdere il treno. Ma come ogni altra euforia che spesso si osserva nei mercati, anche investire in Bitcoins potrebbe portare a farsi male sul serio. Vale veramente la pena rischiare?

I Bitcoins sono un investimento?

Andando un pò contro corrente iniziamo a stabilire se le criptovalute sono un investimento oppure no.

I Bitcoins, così come le altre criptovalute, sono delle monete virtuali a cui il mercato assegna un valore secondo i prezzi degli ultimi scambi. In pratica il prezzo è determinato solamente da quello che hanno pagato gli altri acquirenti e venditori prima dell’ultimo acquirente. Ma quanto è rischioso allocare i propri capitali su questo tipo di investimenti?

Non confondiamo una criptovaluta con le valute reali. Chi investe nel mercato valutario sa che dietro ci sono le economie reali dei paesi che le emettono e i complessi equilibri di scambi commerciali, tassi di interesse, crescita economica, politica monetaria, ecc.

La similitudine più vicina, anche se non del tutto coincidente, che mi viene in mente ad investire in Bitocoins sono gli investimenti in oro.

Anche l’oro infatti è un qualcosa (un metallo) il cui valore è determinato esclusivamente dai prezzi di scambio delle compravendite.

(Spero che i puristi mi perdoneranno ma il paragone con questo metallo prezioso mi occorre per semplifcare il ragionamento).

In realtà per capire se è il caso di investire in Bitcoins basterebbe forse porsi una sola domanda

Ogni volta che mi trovo a valutare questo tipo di investimenti come l’oro e gli altri metalli di solito lascio stare tutti gli articoli, le notizie e soprattutto i grafici dei prezzi. Invece provo a soffermarmi per un attimo su un singolo aspetto, ponendomi una sola domanda. Una domanda molto semplice, di base, ma direi, quasi esistenziale:

Se domani non ci fosse più nessuno interessato ad acquistare questo mio investimento, che cosa potrei ancora farci?

Visto sotto questa angolazione anche l’oro è un “asset” (un investimento, un attivo) con cui non ci si riesce a fare un granchè. In effetti se non fosse per il fatto che gli esseri umani considerano l’oro, per una sorta di convenzione, qualcosa di valore, probabilmente non ci sarebbe più nessuno disposto ad acquistarlo e sarebbe poco più di un sasso.

E’ vero che le possibilità che non ci sia più un acquirente per il nostro bel lingotto sono e rimarranno molto scarse anche in futuro (anche se le oscillazioni del prezzo negli anni sono sempre state notevoli). Infatti, almeno dall’alba dell’umanità l’oro è sempre stato un metallo molto ricercato. In qualsiasi forma (orecchini, bracciali, anelli, ecc.) è sempre stato un regalo molto apprezzato e, riflettendoci bene, a chi non ha permesso di tirarsi fuori da situazioni imbarazzanti (compleanni e anniversari dimenticati) più di una volta?

E nel caso si avverasse la improbabile circostanza che non ci sia più nessun acquirente, il mio lingotto lo potrei almeno fondere per fare qualche bracciale decorativo e forse qualche elemento per l’elettronica miniaturizzata.

Il “valore intrinseco

Quello che intendo dire è che un’utilità, un valore, alla fine anche al nostro lingotto glielo possiamo trovare, se non altro per utilizzarlo come corpo contundente in caso di bisogno…

E’ ciò che viene definito il Valore Intrinseco. Il Valore Intrinseco è, semplificando, quanto denaro produce il mio investimento nel corso del tempo.

Proprio tenedo conto del Valore Intrinseco, l’investimento in asset produttivi quali le azioni societarie (come descrivo nel mio libro) appare subito ben diverso.

A fronte dell’acquisto di una frazione di proprietà (le Azioni), ciò che riceviamo in cambio è tutta l’organizzazione fatta di persone, procedure, prodotti, sistemi, reti vendita, brand, ecc. che producono per noi. Cioè hanno lo scopo di creare un profitto trasformando qualcosa (materie prime, idee e competenze umane) in un prodotto che è utile ad altri esseri umani: ai clienti. Le nostre azioni, quindi l’azienda che rappresentano, hanno un valore intrinseco indipendentemente dal fatto che vengano scambiate oppure no.

Per l’imprenditore la sua azienda ha un valore anche se non è quotata in borsa e non ci sono acquirenti disposti a comprarla. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Un altro esempio potrebbe essere quello del petrolio. Il petrolio ha anch’esso un qualche valore intrinseco in quanto ha una sua utilità nel produrre energia. Se non ci fossero più mercati di scambio male che vada lo posso comunque bruciare per riscaldarmi.

Così come il grano, l’olio di palma e tutte le altre “commodities” che vengono regolarmente negoziate. Tutte hanno comunque una funzione di base che si definisce “intrinseca” e che, se un domani sparissero i compratori, potrebbe essere comunque sfruttata.

Ma investire in Bitcoins che funzione di base ha? Le criptovalute in genere che valore o funzione intrinseca hanno come investimento?

Se dovessero sparire i compratori che cosa faresti con i tuoi ben pagati Bitcoins?

La risposta è ovvia: non ci faresti assolutamente nulla. Proprio come le fiches di un casinò ormai fallito.

I Bitcoins non hanno un valore intrinseco e quindi il loro prezzo si tiene esclusivamente sulla base dell’esistenza della domanda e dell’offerta. Non rappresentano economie come le valute reali e non producono denaro come le aziende. Quindi se un giorno gli acquirenti dovessero rivolgersi ad altro, allora i tuoi preziosi Bitcoins, pagati migliaia di Euro, non varrebbero più nulla.

Senza esagerare possiamo dire che avrebbero lo stesso valore di quei “files” che trovi nel cestino del tuo computer: da cancellare perchè occupano memoria.

Il gioco delle sedie

Poichè non hanno un vero valore intrinseco, i Bitcoins, non possono essere, a ben guardare, considerati un investimento bensì una scommessa.

Se vuoi dedicare del denaro per investire in Bitcoins allora lo dovresti fare allo stesso modo che faresti entrando in un casinò: per diveritmento, per avere quel senso di adrenalina che solo le scommesse sanno dare. Ed essere pronto a subire ingenti perdite.

Non è il caso di considerarlo un investimeno, ma solo un gioco. E proprio come quel gioco dove ci sono più partecipanti rispetto al numero di sedie, alla fine, quando la musica finisce, ce ne è sempre uno che rimane in piedi e perde.

Anche se adesso potrebbe sembrare che molti stiano guadagnando cifre da capogiro è il caso di rifletterci bene. Perchè anche nell’investire in Bitcoins, così come è successo fin dall’inizio dei tempi in ogni bolla finanziaria, ci sarà sempre qualcuno che rimarrà senza sedia. Come sempre in questi casi, alla fine quando questa moda sarà finita, l’ultimo potrebbe rimanere sia senza sedia sia senza vestiti. E potresti essere tu.


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Giorgio Priori

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