Perché prendiamo decisioni sbagliate

Perché prendiamo decisioni sbagliate

Nella vita reale, come negli investimenti, accade di scegliere la soluzione che poi si rivela essere la meno adatta allo scenario che dobbiamo affrontare. Ma questi errori dipendono solo da noi: ecco perché spesso prendiamo senza volerlo decisioni sbagliate e una semplice strategia per evitarlo.

Demostene oltre 2000 anni fa sosteneva che:

“Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero.“ 

La disciplina della Finanza Comportamentale ha dimostrato ormai da molti anni che il processo decisionale umano è spesso soggetto ad errori dovuti all’approssimazione con cui conosciamo la realtà.

Ne parla in modo approfondito Daniel Kahneman (che sull’argomento ne sa qualcosa visto che è stato il motivo per cui ha vinto il Premio Nobel) nel suo ormai celebre libro “Pensieri lenti e veloci“. 

In questo interessante lavoro Kahneman esamina a fondo il nostro comportamento quando dobbiamo prendere decisioni in condizioni di incertezza. 

I due modi di pensare del nostro cervello

Kahneman definisce questi modi per prendere decisioni con il termine “Euristiche“. Si tratta essenzialmente di qualcosa come dei veri e propri “programmi” che abbiamo al nostro interno che ci permettono di prendere decisioni.

Queste euristiche ci aiutano a prendere velocemente decisioni (i così detti “Pensieri Veloci” del libro) ma si basano essenzialmente sulle nostre esperienze e credenze. 

Mentre per i nostri antenati, che dovevano proteggersi dai pericoli quotidiani, questi comportamenti programmati erano ciò che poteva fare la differenza tra la vita e la morte, per le situazioni più complesse e articolate del mondo odierno sono spesso carenti o fallaci e ci possono facilmente portare a prendere decisioni errate.

Ogni volta che dobbiamo prendere una decisione nell’incertezza è importante far entrare nel processo decisionale la modalità dei “Pensieri Lenti“.

Questi rappresentano la parte razionale della nostra mente che ci aiuta a prendere in esame, ragionando nel modo più corretto, il problema che stiamo affrontando e le scelte disponibili.

L’Errore di Conferma

Una euristica con cui ognuno di noi si trova ad aver a che fare più spesso di quanto si creda è chiamata “Errore di Conferma“.

In pratica quando dobbiamo fare una scelta tendiamo a dare troppo peso al nostro punto di vista e troppo poco a tutti i fattori e le opinioni che lo contraddicono, portandoci così a commettere degli errori anche importanti.

Il motivo? Perché le contraddizioni alle nostre convinzioni ci procurano un disagio psicologico e, a volte anche sociale, e così scegliamo di continuare sulla stessa strada anche se sbagliata.

A livello inconscio preferiamo “mettere la testa sotto la sabbia” pur di non vivere una condizione di difficoltà, malessere o imbarazzo con noi stessi e con gli altri.

Le parole del Saggio Investitore

Dell’errore di conferma ne parla anche Charlie Munger, il partner di Warren Buffett in una recentissima intervista.

A 99 anni il sig. Munger continua a dare saggi insegnamenti a chi si occupa di investimenti. In questo caso Munger fa riferimento proprio all’euristica dell’errore di conferma che lui chiama “Effetto Negazione“.

Munger, con il suo consueto spirito ironico, fa notare come almeno il 95% dei gestori dei fondi di investimento sono soggetti a questo errore di conferma.

Infatti sappiamo ormai da decenni che la stragrande maggioranza dei gestori non riesce a battere con consistenza l’indice di mercato di riferimento creando un notevole danno ai propri investitori nonostante le altissime commissioni che guadagnano.

Nonostante questo, dice Munger, e nonostante le somme colossali perse, questi manager continuano a fare sempre gli stessi errori e a non battere i mercati in modo consistente creando un enorme disservizio ai loro clienti. 

Adesso diciamolo pure: è vero che loro continuano a guadagnare somme enormi anche se offrono prestazioni mediocri ai loro clienti investitori, quindi forse l’interesse economico a prendere decisioni migliori non è una grande priorità.

Ma noi invece dovremmo provare a soffermarci un po’ di più sulle nostre decisioni cercando di attivare i nostri “Pensieri Lenti” prima di fare una scelta.

Come anche suggerisce Kahneman, prima di prendere ogni decisione fermiamoci a riflettere per dare modo alla parte razionale del nostro cervello di emergere e correggere le nostre previsioni intuitive.

Una mia semplice strategia per ridurre gli errori di investimento

Ho imparato a mie spese che la maggior parte delle decisioni che ho preso d’istinto si sono rivelate sbagliate.

Sbagliare nella gestione dei portafogli azionari può portare a dispiaceri molto, direi, dispendiosi…

Per questo mi sono sforzato di adottare delle semplici strategie per non cadere più in questi errori.

Una a cui ormai mi attengo scrupolosamente prima di scegliere un investimento è:

  • effettuare tutta la necessaria analisi fondamentale del titolo;
  • attendere poi almeno un giorno prima di dare l’ordine di acquisto (o vendita).

In questo modo, ho notato, che riesco a farmi aiutare dalla parte razionale in modo più consistente.

Molto spesso mi è accaduto che un’azienda che mi aveva in un primo tempo convinto poi, dopo averci “dormito sopra” l’ho scartata.

Sono riuscito così a ridurre l’errore di conferma dando più peso ad aspetti che all’inizio non avevo soppesato a fondo perché contraddicevano in qualche modo l’idea iniziale che mi ero fatto.

Il semplice contare fino a dieci (meglio fino a cento) potrebbe veramente salvarci in molte situazioni in cui dobbiamo fare una scelta importante.

E’ molto semplice in teoria, la cosa difficile è ricordarsi di farlo.

A presto.

Giorgio 

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